Viviamo il Presente o il Passato? Il Presente è reale o “viviamo” in ritardo eventi già accaduti?

Cosa ci fa pensare che ogni istante che percepiamo stia realmente e oggettivamente accadendo nel momento in cui la nostra Coscienza prende consapevolezza di esso?

Apro gli occhi e un oggetto appare di fronte a me. L’immagine di quell’oggetto viene proiettata sulla mia retina che manda il segnale al cervello che mette in moto le sinapsi e, in quel preciso istante io prendo coscienza di quell’oggetto.

Quanto tempo è passato? Gli ultimi studi ci dicono che il tempo più basso registrato per la percezione visiva di un oggetto è di 13 ms (13 millisecondi)  ( MIT neuroscientists find the brain can identify images seen for as little as 13 milliseconds. ) La Percezione che riguarda gli altri sensi può avere  bisogno di tempi più lunghi. 

Sebbene appaia come una latenza estremamente ridotta, in realtà per la percezione di talune “realtà” è assolutamente insufficiente.  1 ms corrisponde a 1 millesimo di secondo (10−3 )   . Se entriamo nelle grandezze della meccanica quantistica ci troveremo di fronte ad unità di misura molto più piccole: Microsecondo ( 10−6 ) , Nanosecondo ( 10−9  ) … Yoctosecondo ( 10−24 )  e in fine il Tempo di Planck ( 5,391 × 10−44  s) che è la particella temporale più piccola identificata dalla meccanica quantistica. In pratica il tempo di Planck corrisponderebbe all'”Origine”. 

13 ms, dunque, in realtà sono una eternità.

Per meglio comprendere, immaginiamo che l’Universo conosciuto si sia formato con una esplosione (metafora molto usata per rappresentare proprio il “Big Bang”).  Ora prendiamo come esempio l’esplosione di una bomba. Se rappresentiamo l’esplosione di una bomba attraverso la nostra percezione, questa impiegherà una frazione di secondo. Il problema è però la latenza della nostra percezione.  Se registrassimo l’esplosione e poi la riproducessimo al rallentatore, vedremmo ogni dettaglio della sua dinamica. Miliardi di effetti che noi non siamo stati in grado di osservare. Il nucleo che si infiamma, l’espansione della materia, pezzo per pezzo,  fino al termine della forza propulsiva e della sua dinamica espansiva. 

 

L’esplosione, dunque, avviene in una frazione di secondo (tempo determinabile soggettivamente in quanto il tempo non è una unità di misura oggettivamente universale) e quella frazione di secondo è l'”adesso”. 

Se volessimo dunque considerare il Big Bang come l’esplosione che ha creato l’Universo…l'”adesso” potrebbe essere proprio il momento in cui avviene il Big Bang. La Terra potrebbe essere uno dei trilioni di risultati di questa “esplosione” e la nostra Coscienza va prendendo consapevolezza di ciò che è già accaduto con una latenza temporale. 

Un po’ come se percepissimo al rallentatore ciò che è accaduto durante l’esplosione. 

La Meccanica quantistica, poi, ci dice anche che la materia prende forma nel momento in cui l’osservatore (Coscienza Consapevole) attraverso l’osservazione cosciente e consapevole fa collassare le particelle che la compongono. In altre parole l’Esplosione (Big Bang) è già avvenuta e la nostra Coscienza Consapevole, ogni volta che “osserva”, percepisce e dà forma ad una parte di essa che, comunque è già avvenuta.

Se, ad esempio, ci immaginassimo nel mezzo dell’esplosione dell bomba (in video), noi, in quanto osservatori, potremmo “vedere” parti dell’esplosione, relative solo a ciò che osserviamo e alla nostra posizione. Quell’esplosione è avvenuta. Noi registriamo semplicemente l’espansione della materia alla quale diamo forma ogni volta che la osserviamo (e tanta ne perdiamo)  ma non possiamo cambiare nulla. Siamo semplici osservatori che, attraverso l’osservazione cosciente, danno forma a “realtà soggettive” che riguardano il fenomeno ma il fenomeno è già avvenuto. 

Per il semplice fatto che non è possibile potere dimostrare che noi non siamo altro che “coscienze consapevoli” o una sola “coscienza consapevole” con differenti personalità egoiche , non si può smentire il fatto che tutto ciò che percepiamo sia già accaduto e, pertanto, inalterabile e semplicemente “osservabile”.

Potrebbe essere questa la ragione per la quale il tempo è variabile o per cui lo spazio, secondo la relatività generale non è assoluto e per la quale, in linea teorica, si potrebbe viaggiare nel tempo. In effetti il viaggio nel tempo sarebbe semplicemente cambiare il punto di osservazione ponendosi più vicini al Big Bang (“Planck Time) o allontanandosene. 

In questo modo confermeremmo il fatto di viaggiare all’interno della nostra Coscienza e di non avere alcuna possibilità di interazione (se non illusoria) coll’Universo “Oggettivo” esterno. Potremmo, semplicemente, osservarlo, come osserviamo un film , dargli una “forma soggettiva” e, al massimo, potremmo cambiare il modo in cui lo percepiamo. Accettandolo, Negandolo, Rifiutandolo. 

La “ricerca” superficiale per cambiare le cose sarebbe una semplice perdita di tempo. Per usare una metafora sarebbe come guardare un film e cercare le ragioni per cui è avvenuto un certo evento coll’intento di poterlo cambiare. Il tempo sarebbe meglio utilizzarlo per imparare ad accettare gli eventi per come sono e il fatto che non potranno essere cambiati in quanto già avvenuti.

La formazione della stessa Coscienza potrebbe essere il “Frutto” di quella “esplosione” e un giorno X, anche la stessa Coscienza e dunque l’osservatore, potrebbe scomparire. 

Tutto il nostro Universo Esistenziale potrebbe essere semplicemente la scintilla dell’accendi sigari di un “alieno”. Non potremmo mai comprendere chi lo abbia generato per il semplice motivo che non ne avremmo il tempo.

Photo Credits: Skeeze Geralt Broesis  – 

Photo Editing and Composition: Giorgio Lo Cicero