La libertà totale presuppone una situazione mentale irragiungibile in quanto dovremmo eliminare qualsiasi pensiero dalla nostra mente.
Fin dalla nascita, quotidianamente, le nostre menti “pensano”. Migliaia di pensieri che, giornalmente, vengono creati, ci accompagnano e direzionano le nostre vite. I nostri pensieri dipendono in gran parte dall’ambiente nel quale viviamo. Non esiste un libero pensiero (Esiste il Libero Pensiero?)
La Paura è il semplice risultato di un pensiero… La reazione di retrarre una mano in presenza di una fiamma è istintiva. Viene dal nostro “background””archiviato” nell’Amigdala. Il gesto istintivo, apparentemente senza spiegazioni, proviene da informazioni di migliaia di anni archiviate nel nostro DNA. La reazione istintiva è istantanea e non richiede l’attivazione di un pensiero. La Fiamma, la retrazione immediata e istintiva della mano e, susseguentemente, eventualmente, il pensiero. In questo caso si tratta di Paura come istinto primario di conservazione.
La Paura di un virus, invece, ad esempio, non risiede nell’Amigdala. Proviene da un insieme di informazioni che vengono elaborate da una mente con un background socio culturale definito e molto più recente.
Siamo abituati a convivere con migliaia di pensieri quotidiani. Pensieri che ci portano ad agire in un modo piuttosto che un altro.
La libertà dipende proprio dall’abbandono di gran parte dei pensieri. Educazione, famiglia e frequentazioni hanno un aspetto fondamentale sulla nostra predisposizione ad essere più o meno liberi perché da esse dipendono gran parte dei nostri pensieri.
Chi scala montagne non pensa alle conseguenze “disastrose” che potrebbe avere una caduta, la rottura di una corda, una valanga…L’eliminazione di tali pensieri porta a vivere l’alpinismo in modo gioioso. Godere il momento, la salita, la solitudine, il silenzio…
Un individuo che nasce in un contesto familiare che mostra tutti i “pericoli” della vita, non potrà mai scalare una montagna…potrebbe persino avere paura di uscire di casa.
Un bombardamento mediatico mirato, può, senza dubbio, creare paure di massa. Costruire nemici immaginari. Spingere il comportamento di una popolazione verso una direzione e tutto grazie all’istillazione di pensieri atti a creare paura.
Le droghe tendono ad inibire taluni recettori e, per questa ragione, anche taluni pensieri. Ecco il motivo per il quale chi è sotto effetto di droghe potrebbe avere molte meno paure. Questa è anche una ragione per la quale le droghe sono vietate. Un governo non può accettare la perdita di controllo della popolazione. Diversa è la posizione quando si tratta di uso di droghe in situazioni belliche e per aumentare le prestazioni(e dunque la possibilità di vittoria) dei militari. Poco importa se poi, proprio a causa dell’uso di talune droghe (atte ad aumentare il grado di violenza nei militari) vengono compiuti dei crimini anche verso i civili. L’uso delle droghe comunque, non verrà mai autorizzato ufficialmente. Sembra che durante la Guerra del Golfo (1990/1991) siano state usate droghe sperimentali sui militari americani che hanno creato infermità! (NCBI)
“Durante la seconda guerra mondiale, l’anfetamina e la metanfetamina furono ampiamente utilizzate dalle forze alleate e dell’Asse per i loro effetti stimolanti e di miglioramento delle prestazioni” (Wikipedia) “
“Nel settembre del 1939, Ranke testò la Pervitina su 90 studenti universitari e concluse che la Pervitina poteva aiutare la Wehrmacht a vincere la guerra. La cocaina, i cui effetti si sovrappongono sostanzialmente a quelli dell’anfetamina ma presentano una maggiore euforia, è stata successivamente aggiunta alla formulazione per aumentare la sua potenza attraverso gli effetti moltiplicativi dell’interazione farmacologica e per rafforzarne l’uso da parte degli individui.
Le autorità mediche hanno descritto questo piano, in base al quale le pillole distribuite sono state numerate in milioni, con la conseguenza negativa che molti soldati sono diventati dipendenti da droghe e incapaci di atti militari organizzati, sia in combattimento che in supporto.” (Wikipedia) . Non sempre, dunque, le cose vanno come si programma.
Taluni stimolanti, comunque, inibiscono o alterano la capacità di pensiero e questo porta alla conseguente alterazione delle paure fino alla cessazione di esse.
I pensieri sono i nostri compagni e privarcene ci farebbe sentire tremendamente soli. Il pensiero che genera anche le paure diventa il nostro “faro”, la nostra “ancora di salvezza”. Sembra un paradosso ma è proprio questo ciò che accade.
Allontanare i pensieri dunque ci terrorizza perché ci farebbe sentire “soli”. Come il depresso crea un ambiente “comodo” nel quale si sente protetto e che favorisce la sua stessa depressione, allo stesso modo i pensieri che scatenano le nostre paure diventano il nostro ambiente vitale in assenza del quale ci sentiremmo persi.
Il pensiero (che crea la paura) che cercare di cambiare lavoro possa farci perdere quello che abbiamo e lasciarci senza stipendio ci fa restare in una situazione di stallo e di prevedibilità.
Paura e Prevedibilità sono dunque in profonda relazione. L’istillazione di pensieri che possano creare paura rende le masse estremamente controllabili.
Tanto meno penseremo alle “complicazioni” tanto meno paure avremo e tanto meno saremo controllabili.
La Paura, dunque, è la conseguenza principale di pensieri. Cambiare la percezione di essi può farci vedere le cose in modo completamente differente e quindi inibire le stesse paure in modo naturale.
In questi mesi di “pandemia” ho potuto osservare quanto la gente si senta comoda a convivere con la paura. La paura collettiva crea un ambiente piatto e “familiare” nel quale è facile trovare compagni con le medesime fobie con cui scambiare le proprie paranoie. Il Club della Paura con un numero elevatissimo di “associati” e nel quale è impossibile sentirsi soli. Apparentemente si rischia poco perché sono gli altri a “pensare a noi”. Nessun attivismo è richiesto e anzi…veniamo compatiti, incoraggiati e consolati. Poco importa se questa è l’anticamera del controllo di massa. “Il Controllo Sociale è gestito meglio attraverso la paura” M.Crichton
La Libertà di un individuo è data dalla liberazione dai pensieri che provocano paure. La stragrande maggioranza delle persone non accetta l’idea di abbandonarli perché questo implicherebbe l’uscita dall’affollatissimo “club della paura”, la propria condanna a vivere in realtà molto meno affollate e il conseguente impegno ad attivarsi rischiando ed esponendosi in prima persona.
Il prezzo della Libertà è dato dalla piena assunzione delle proprie responsabilità e nel Sistema che è stato creato questo è un prezzo troppo altro da pagare!
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