La riduzione della popolazione è davvero un male?

Miliardi di individui sono come i miliardi di pensieri che fluttuano nella nostra mente. Tanto più aumentano tanto meno gestibili diventano.

Abbiamo già visto come la procreazione sia un atto meramente meccanico.

Sebbene la nostra mente voglia infiocchettarlo e mostrarlo come un atto d’amore e di altruismo, in realtà non si differenzia dalla riproduzione animale, floreale e cellulare. Nulla a che fare con amore e romanticismo.

La procreazione è un atto puramente meccanico imposto dall’istinto.

Un atto d’amore è dare una mano a chi, già in vita, ha bisogno di aiuto.

Mettere al mondo un individuo che ancora non esiste, senza, oltetutto, chiedergli se sarebbe contento di stare con noi, in questo mondo e in questa situazione è semplicemente un atto istintivo e puramente egoistico. Lo facciamo per noi. Perché è l’istinto che ci fa procreare semplicemente per non fare estinguere la nostra specie. Gli “apostrofi rosa” per dare un po’ di colore a questa azione istintiva li vogliamo porre noi. Per soddisfare il nostro ego.

Accettare il fatto di agire istintivamente, per egoismo e di non essere differenti dagli animali non è un comportamento tipico degli esseri umani.

E’, invece, tipico di chi è parte della massa la propensione a giustificare le proprie azioni proprio per illudersi di distinguersi da essi.

Ammettere tutto ciò è un processo fondamentalmente complesso che solo una minoranza di individui in grado di ridurre il proprio ego è in grado di fare.

Sebbene si abbia sempre la tendenza a sovvertire gli equilibri naturali, questi, in un modo o in un altro, tendono sempre a tornare.

Come in un individuo i troppi pensieri possono diventare ingestibili e creare problemi psichici tali da indebolirlo e portarlo persino alla morte, così una crescita incontrollata della popolazione comporta medesime problematiche al pianeta.

E’ la natura stessa a trovare le forme e i modi per ristabilire gli equilibri. Possano queste essere degli eventi che consideriamo naturali (eventi sismici, uragani, eruzioni vulcaniche…) o causati dagli stessi esseri umani ( omicidi, suicidi, attacchi terroristici, guerre e persino riduzioni programmate della popolazione attraverso l’utilizzo di farmaci, virus… )

Tutto questo potrebbe essere già scritto nel “DNA” della vita che tende sempre a trovare i suoi punti di equilibrio.

Per questa ragione, qualsiasi azione che tenda a sovvertire gli equilibri della vita si compia sarà controbilanciata da una reazione opposta che tenderà a recuperarli.

Quanto più estreme saranno le nostre azioni tanto più estreme saranno le reazioni.

Se avessimo la capacità di comunicare con un cancro e gli chiedessimo per quale motivo si espande indiscriminatamente (tanto da danneggiare irreparabilmente il suo ospite) e questo avesse il nostro stesso ego, probabilmente ci direbbe che lo fa per amore.

Per crescere e non scomparire. E’ la sua natura. Così è stato programmato. Non ha la capacità di comprendere quali dovrebbero essere i limiti alla sua espansione perché non pensa…segue il suo “istinto”. Poco importa se quell’istinto primordiale lo porterà poi alla sua stessa distruzione (con la morte dell’ospite)

Proviamo a considerare il pianeta Terra come a un essere vivente che grazie ad una evoluzione durata miliardi di anni ha saputo generare gli equilibri che hanno garantito la sopravvivenza del suo ecosistema.

Se pensiamo all’Universo che ci circonda e noi stessi come parte del sistema, è chiaro che la nostra influenza possa alterarlo e persino sovvertirlo.

Un ecosistema è un sistema in cui innumerevoli specie viventi vivono in simbiosi. Si auto sostiene. La nostra pelle, ad esempio, è formata da numerosissime cellule e batteri che vivono in simbiosi.

Nel momento in cui si sovverte l’equilibrio (con delle creme o con dei disinfettanti ad esempio) subentrano delle patologie.

Non appena questo viene seriamente minacciato entrano in gioco i sistemi di difesa il cui compito è ristabilire gli equilibri. Le modalità possono essere diverse ed anche violente.

Per usare sempre la metafora del cancro, questo si scatena a causa di cellule alterate che si comportano in modo differente da quelle sane e crescono e si moltiplicano senza sosta. Le cellule buone, allora, cercano di combattere la crescita delle cellule tumorali distruggendole o cercando di inibire la loro proliferazione.

Gli esseri umani hanno esattamente lo stesso comportamento delle cellule cancerogene.

Hanno fatto di tutto per aumentare di numero sfruttando indiscriminatamente il loro ospite “giocando” scorrettamente. Usando, ad esempio, le tecnologie per procreare anche se sterili, sfruttando intensivamente il territorio per creare riserve di cibo che, altrimenti, non ci sarebbero state, creando dighe per far fronte alla richiesta d’acqua o di energia di un numero sempre crescente di individui e, in questo modo, hanno violentato gli equilibri dell’ecosistema.

Come l’istinto di sopravvivenza del singolo individuo si “traveste” in gesti amorevoli semplicemente per compiacere l’ego e renderlo fiero di avere raggiunto gli obiettivi prefissati, allo stesso modo il sistema che regola gli equilibri dell’Universo sarà in grado di alterare la percezione di taluni individui per “riequilibrare” ciò che è stato sovvertito.

Per questa ragione spesso osserviamo comportamenti che ci sembrano illogici semplicemente perché non la limitatezza della logica umana non è in grado di comprenderli. Suicidi di massa, guerre costanti, stragi…e ora anche la creazione di virus!

Come gli esseri umani hanno “giocato scorrettamente” per espandersi e moltiplicarsi in modo “innaturale” così la natura deve contrapporre un tipo di “gioco” analogo per riequilibrare le cose.

Ecco che allora vengono generati personaggi come Hitler, Bill Gates, Charles Schwab…etc il cui compito (a loro insaputa) è quello riequilibrare le cose. Non lo fanno volontariamente. Loro, probabilmente, hanno altri fini ed è questo il “bello”.

Cercheranno, ad esempio, di avere il controllo della popolazione, sarà creato un virus che però sfuggirà anche al loro controllo ed essi stessi perderanno la vita contribuendo così alla riduzione della popolazione e in questo modo si ristabiliranno certi equilibri.

Non bastano più le guerre e gli eventi naturali. La natura gioca con le stesse armi e personaggi/pedine appartenenti alla “razza umana” involontariamente servono proprio a riequilibrare ciò che gli esseri umani hanno sovvertito.

Ai nostri occhi sembrerà una cospirazione mondiale semplicemente perché ragioniamo con logiche limitate e non riusciamo ad immaginare che un comportamento coerente con certi obiettivi possa scaturire in menti differenti indipendentemente senza che, per forza, debba esserci un accordo reciproco. Non possiamo pensare che l’Universo che ci circonda abbia una sua coscienza propria in grado di alterare le nostre azioni come il regista nel set di un film.

Come se talune cellule cancerogene subissero un cambiamento tale da compiere, involontariamente, azioni che distruggeranno, o ridurranno notevolmente, lo stesso cancro.

Se fossimo esseri viventi davvero intelligenti, rispetteremmo il pianeta Terra e i suoi equilibri, non metteremmo il profitto davanti a tutto, non ci moltiplicheremmo senza sosta come fa qualsiasi animale, insetto, cellula e al raggiungimento di una massa critica oltre la quale si dovrebbe ricorrere allo sfruttamento intensivo delle risorse, autonomamente decideremmo di smettere di procreare per mantenere costante il numero della popolazione.

Purtroppo non siamo esseri così evoluti e a governarci è l’istinto ed è per questa ragione che interviene la natura a riequilibrare il sistema, in un modo o in un altro.

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