La Fede è il riflesso della nostra inconsistenza

Sono nato in un paese cattolico e come cattolico sono stato indottrinato. Come ho creduto a Babbo Natale, così ho creduto in Dio e in tutto l’ecosistema ad esso collegato.

Distaccarsi dall’idea idilliaca che ci sia un qualcuno che vegli su di noi e che ci accompagni nei nostri passi è un processo mentale che può risultare anche molto difficile e talvolta doloroso. Il pensiero che una vita triste, con poche soddisfazioni , talvolta intrisa di dolore e sfruttamento possa, “domani” essere ricompensata dal premio del “paradiso” serve fondamentalmente ad accettare il “volere di dio” pacare la rabbia repressa e mantenere accesa l’illusione che il sacrificio fatto oggi avrà una grande ricompensa domani.

La fede non è necessariamente solo religiosa. Oggi, come ieri, la massa, intesa come la gran maggioranza di esseri umani, crede, ad esempio, che la scienza sia qualcosa in cui credere e non ha compreso che invece è semplicemente un metodo di ricerca. Di fronte ad un dato oggettivo si cerca di trovare delle spiegazioni che più si adattino ad esso. Si creano dunque delle teorie che hanno la prerogativa della confutabilità e questa si chiama scienza.

La scienza è esattamente il contrario dell’assolutismo e nulla ha a che fare con l’idea medievale (ma anche nazista) che ne delineava i contorni e che condannava come eretici coloro che osavano contrapporre domande scomode o idee divergenti.

Guai a dire che la Terra non fosse piatta o che girasse attorno al Sole.

La fede è una corda a cui aggrapparsi col pesante bagaglio di tutte le insicurezze. Ci affidiamo ad essa, ovunque ci porti perché altrimenti ci sentiremmo persi. Quanto più pesante è quel bagaglio tanto più bisogno abbiamo di aggrapparci per non affogare nelle nostre incertezze.

E’ una menzogna alla quale vogliamo credere per non perderci nell’abisso le cui dimensioni sono riflesse nella ricchezza che questa genera alla cerchia ristretta che la supporta.

Tanto maggiore sarà la ricchezza generata tanto più grande sarà la menzogna alla base della fede.

Il fedele (o credente) una volta caduto nella rete difficilmente ne verrà fuori perché per farlo dovrebbe prima mettere da parte tutte le insicurezze e poi ammettere con se stesso di essere scivolato in una trappola. Quanto più insicuri siamo e tanto maggiore sarà il nostro ego e quanto maggiore è il nostro ego tanto più difficile è ammettere di avere sbagliato, specie se taluni errori sono per certi versi irreparabili.

Pensate, ad esempio, ad un genitore che abbia obbligato un figlio a prendere un certo farmaco che dopo poco tempo gli provocherà la morte o una lesione permanente.

Quasi certamente il genitore, distrutto dal dolore, vorrà a tutti i costi accettare (per fede) senza il minimo sospetto, le parole di chiunque affermi che la morte o l’invalidità del figlio non siano dipese dalla sua imposizione.

La fede è l’ancora di una illusione di salvezza di coloro che mancano di una stabilità psicofisica e che senza di essa vagherebbero barcollando e zigzagando tra le tenebre dell’insicurezza.

Il sistema socio economico nel quale ci troviamo è il risultato di centinaia di anni di evoluzione di una “classe dirigente” che ha addestrato alla ubbidienza una massa di individui sempre più numerosi che, invece, tendono ad agire e reagire sempre nello stesso identico modo.

E’ importante creare bisogni e paure perché ad esse si contrappongano speranza e fede. La speranza della massa di potere avere qualcosa di meglio e la fede in chi promette di offrirgliela. E’ un copione super collaudato che si ripete nei secoli. Una trappola nella quale la massa cade continuamente.

Per paura di lasciare quella “corda” a cui ci si aggrappa e pur di non ammettere di avere sbagliato la folla si ostina a credere agli imbonitori di turno.

E’ interessante osservare come la folla abbia una forma di ragionamento estremamente elementare e risponda quasi esclusivamente agli impulsi. Parlare ad una platea di 100.000 persone di fisica avrebbe il risultato di addormentarla. Gridare invece frasi brevi, incitare a ripeterle e usare un tono di voce potente sono alcuni degli ingredienti indispensabili per sottometterla.

Per questa ragione vengono creati dei “format” da divulgare il più rapidamente possibile.  La frase, ad esempio, “io credo nella scienza” è uno di questi. Quanto più velocemente si divulga il “format” tanto più diventa popolare. La sua popolarità , per la massa, significherà “verità”! Chiunque ripeterà la “frase prestabilita” apparterrà al “circolo dei non pensanti” che invece credono di pensare.

Sappiamo come l’appartenenza sia un elemento essenziale per qualsiasi individuo con problemi di identificazione e senza un equilibrio psichico stabile (vale a dire la grandissima maggioranza)

Se la massa non fosse così, individui come Hitler, Mussolini, Stalin…non avrebbero mai avuto alcuno spazio di azione.

La “folla” ha dunque bisogno di appartenere ad un gruppo nel quale indentificarsi e ha bisogno di “input” forti ma estremamente elementari per farla agire e/o pensare in un modo piuttosto che un altro.

La fede è un elemento in più ed estremamente potente, in grado di annientare quella minima capacità cognitiva che possiede.

Pensiamo, ad esempio, alle migliaia di persone che ogni anno assistono al circo della liquefazione del “sangue” si San Gennaro. Mai analizzato! Guai però a dubitarne e chiedere, ad esempio, un’analisi accurata e indipendente. Una scoperta sconveniente farebbe implodere l’ego di migliaia di napoletani creduloni e la folla è imprevedibile…se scatta la scintilla della rabbia non è più controllabile.

La Fede è l’elemento più potente in grado di sedare mentalmente la massa. Se questa accetta una certa fede, terminerà definitivamente di porsi domande. Cosa c’è di meglio per un manipolatore se non una folla che, per fede, accetta ciecamente qualsiasi cosa le venga detto?

Secoli di esperienza hanno proprio insegnato questo a coloro che governano.

La velocità di trasmissione delle informazioni ha decisamente contribuito all’indottrinamento. Se, ad esempio, prima di fronte ad un evento X gli individui, singolarmente, avevano un certo tempo per elaborare autonomamente il fatto, oggi, con la velocità della “informazione”, in tempo reale viene divulgato il “pensiero unico” al quale, per fede, la massa si prostra.

La pandemia è stato il più grande esperimento di manipolazione sociale globale della storia dell’umanità. Con il coordinamento di tutti i media più grandi (i cui azionisti sono sempre gli stessi ) in pochissimo tempo sono stati cambiati decenni di studi di medicina. Si è riusciti a convincere la massa che dei criminali pluri condannati (come Pfizer ad esempio) vogliano curare la gente. Di fronte ai contratti, ingredienti, studi segreti… si è riusciti a convincere la massa che sia tutto lecito. Con l’affermazione “il vaccino non è sperimentale perché è stato iniettato a miliardi di persone” sono stati cancellati centinaia di anni di studi di medicina e la massa lo ha accettato senza fiatare… E’ stata creata la “fede nella scienza”. La scienza è diventata una specie di dio nel quale credere.

Dato il successo di questo enorme esperimento sociale la massa ormai è pronta ad accettare per fede qualsiasi cosa venga divulgata dai media…e quindi: la Russia sarà sempre il paese cattivo mentre gli USA saranno sempre i buoni…La scienza sarà solo una ed assoluta ossia quella che fa arricchire le multinazionali miliardarie e concentrare un potere sempre più grandi nelle mani di pochi.

Ci troviamo di fronte ad un nuovo tipo di politeismo nel quale al tradizionale dio si aggiungono dei concetti astratti che vengono oggettivizzati e consacrati quali, ad esempio, la scienza e l’economia (delle multinazionali e delle Banche Centrali in cui credere per fede)

I “santoni” di turno predicano le loro personali verità ed una massa ormai amorfa e incapace di ragionare autonomamente e che accetta passivamente e ripete come un mantra concetti e idee impiantate mediaticamente.