La Disinformazione della Multi Informazione

In nome della “Massima espressione del Libero Pensiero” oggi ci troviamo di fronte ad un numero elevatissimo di “fonti di informazione”. Siamo davvero sicuri che questo sistema sia migliore di quella che una volta, in taluni sistemi, era definita “Informazione di Regime”, monopolizzata da un Governo e manipolata e atta a manipolare?

Oggi, più che mai, impazza la caccia al “Titolo da Prima Pagina”. Si propone un Titolone che catturi l’attenzione e che, probabilmente, rifletterà molto parzialmente il contenuto dell’articolo. Potremmo affermare che siamo nell’era dell’Informazione da Titolone.   

Uno studio del 2016 affermava che il 60% massa condivide articoli solo in base al Titolo , senza nemmeno leggerli. Questa attitudine tende ad aumentare col numero delle fonti di informazione. Maggiori sono le “Fonti di Informazione” più grande diventa il fenomeno. Io direi che oggi siamo ben al di sopra di quel 60%. Inoltre quasi un 80% della popolazione invece non controlla l’accuratezza degli articoli verificando anche da altre fonti.

Il Titolone è, dunque,  un ottimo strumento per il Marketing dell’Informazione in quanto è grazie ad esso, molto più che al contenuto, che si riescono ad avere condivisioni. L’engagement è proprio la chiave del marketing.

Si è parlato tanto della Manovra Finanziaria. Ogni giorno un giornale o un articolo con un Titolone: Metteranno questa tassa, toglieranno questa, faranno questo, faranno quello , non faranno questo etc etc…Alla fine…non so proprio cosa abbiano e cosa non abbiano fatto. Ogni giorno una notizia e il giorno dopo una contro notizia ma alla fine, non sappiamo cosa sia realmente avvenuto. Siamo convinti che sia stata presa una misura mentre in realtà ne è stata presa un’altra. I media facevano a gara per avere “lettori”/condivisioni sfoggiando titoloni che poi portavano ad articoli che parlavano quasi sempre solo al condizionale. 

E’ chiaro che questa situazione fa comodo a taluni proprio perché crea una grandissima confusione. Non si comprende più nulla e nel caos dell’ignoranza collettiva e dell’inflazione dell’informazione,  la politica corrotta (e non solo) si avvantaggia. Capita spesso che un politico, per farsi pubblicità, affermi di volere fare una legge. Tutti i media pubblicano il Titolone ma legge poi non viene neppure presentata in Parlamento. 

Nella mente della massa, però,  rimarrà impresso il Titolone e considerato che in Italia il 90% della popolazione non legge  la Gazzetta Ufficiale,  questa continuerà a pensare che quella legge sia stata approvata.  Siamo nel Caos totale delle “informazioni” e l’avvento dei Social Media ha amplificato in modo esponenziale il fenomeno. Ormai l’informazione della massa si basa sui Tweet, e sui post di Facebook fatti da canali si “informazione”, blogger, influencer, politici…

A tutto questo aggiungiamo il fatto che ci sono società che pagano la gente comune, (senza un CV rilevante), 3/4 euro l’ora per scrivere articoli da rivendere a siti giornalistici per poi essere pubblicati (col Titolone) ...beh, comprenderete che un individuo che guadagna 3/4 euro l’ora non si sbatterà più di tanto per la  creazione di informazione vera e ben strutturata ma in tantissimi casi si limiterà a tradurre (con l’aiuto di traduttori on line magari) e scopiazzerà qua e la articoli scritti in altre lingue e da altri autori (che magari avranno fatto la stessa cosa?) . Ecco perché molto spesso, oltre alla pochezza dei contenuti,  si vedono errori grammaticali grossolani persino negli articoli (e talvolta anche nei Titoli degli articoli) di testate di carattere nazionale! (Si, quelle che ricevono le sovvenzioni dallo Stato con il denaro delle tasse dei suoi cittadini contribuenti!)

Pochi giorni fa Donald Trump ha affermato che gli USA hanno avuto la crescita delle vendite al dettaglio più alta di tutti i tempi (3,4%). Trump ormai fa una media di 80 tweet al giorno! Poco importa se un paio di media abbiano smentito l’affermazione riportando numeri e date durante le quali le vendite erano cresciute di più…La massa ha incorporato i Tweet. Probabilmente per il semplice fatto che poche righe sono più facili da analizzare e registrare di un articolo lungo e dettagliato

Siamo un insieme di “Coscienze Consapevoli” che cercano la verità nel modo che più aggrada. La verità scomoda e/o che si scontra con il proprio credo e col il proprio Ego va scartata. Un Titolo o un Tweet danno una idea immediata di un concetto (poco importa se i contenuti poi , nel dettaglio,  divergono) e questo lo rende facilmente accettabile o rifiutabile.

La “Libera Informazione” poi deve scontrarsi con gli Algoritmi delle piattaforme tecnologiche. Google o Facebook preferiscono dare visibilità a chi paga o a chi offre contenuti davvero neutrali ma non ha alcun potere economico? La risposta è ovvia considerato il fatto che sia Google che Facebook sono aziende il cui fine primario (dichiarato) è fatturare attraverso la pubblicità.

Ecco che allora ci troviamo di fronte ad un multiverso di informazioni messe in evidenza o nascoste da piattaforme multimediali il cui imperativo è fatturare che crea solo confusione e invece di informare disinforma. 

E’ chiaro che la colpa non è solo da una parte (i media) ma va divisa in due. L’altra parte è della massa. Per chi conosce l’inglese, ecco un articolo nel quale un autore confessa come un suo articolo, il cui link, per un errore di pubblicazione, non portava ad alcun contenuto, sia stato commentato e condiviso più di 2000 volte…pur essendo VUOTO!!

Ma non sottovalutiamo “Guru” e “Influencer”…Individui che grazie al potere mediatico che regala loro popolarità si trasformano in “guide” che, letteralmente, influenzano lo stile di vita delle masse. Un’affermazione fatta da un “Influencer” avrà un gran valore per chi lo segue. Ecco perché gli influencer sono pagati dagli sponsor per pubblicizzare prodotti …. Comprare un prodotto perché l’Influencer X ne ha parlato bene dopo essere stato pagato dall’azienda che lo produce e/o lo vende per parlarne bene, sembrerebbe un paradosso ma nell’era moderna, invece, è una consuetudine. Gli “Inflencer” e i “Guru” fanno anch’essi parte dei molteplici e caotici canali di informazione che disinforma. La colpa, però, è in gran parte anche di chi li segue. (Relazione di Dipendenza tra Potente e Debole

Il Caos mediatico è un’arma molto più potente dell’ignoranza dovuta ad assenza di informazioni. Chi è ignorante per mancanza di informazioni, difficilmente interagirà su argomentazioni che non conosce, che riguardino la politica o la fisica o quant’altro. Al contrario, oggi,  l’inflazione di Titoloni e Tweet  hanno creato una “cultura” che definirei “Social Culture” grazie alla quale un numero sempre più elevato di individui si sente in grado di potere affrontare qualsiasi tipo di argomentazione. Una volta che incorpori 1000 Titoloni di politica, potresti tranquillamente fare il politico…con 1000 Titoloni di Scienza, potresti aspirare ad un bel Nobel o commentare e/o dissertare con saccenza qualsiasi articolo che vada dalla meccanica quantistica alla Fisica materialista alle missioni sulla Luna. 

Non avete idea di quante volte ho letto commentatori di articoli di Scienza che affrontavano argomentazioni riguardanti la meccanica quantistica e che, evidentemente, non avevano idea di cosa stessero parlando ma, con l’aiuto di Wikipedia e di Internet, attingevano informazioni in tempo reale per potere confutare talune asserzioni che, a loro avviso e secondo le loro credenze, risultavano scomode. 

Sebbene abbia descritto il contesto in chiave ironica, la situazione è seria in quanto i Titoloni e i Tweet diventano quasi come messaggi subliminali continui (sebbene, in realtà, subliminali non siano) che bombardano il cervello di una massa di individui che non si sofferma in profondità sul valore e sul contenuto degli articoli (dedicando loro un po’ di tempo) . Ecco perché, nonostante  non esista una verità oggettiva, questo tipo di percezione delle informazioni crea delle distorsioni che tendono ad uniformare e, pertanto,  manipolare con estrema facilità la percezione delle masse.

La informazione basata sui Titoloni, come accennato prima, ha un approccio simile a quello dei messaggi subliminali. Sebbene i Titoloni e i Tweet non siano messaggi subliminali, il loro numero elevatissimo relazionato al contesto li rende quasi trascurabili singolarmente. Conosco individui che condividono decine di articoli con un Titolone a loro congeniale. E’ molto probabile che, a livello conscio, già dopo qualche settimana non ricorderanno più cosa abbiano condiviso. Il punto è che, comunque, quei titoli e quei tweet sono stati registrati dalla mente e hanno formato una linea di pensiero. Lo stesso dicasi per chi legge solamente senza condividere “compulsivamente” 

Da non sottovalutare anche il fenomeno delle “Maree Mediatiche” che in Inglese definirei come “Tide Information”. Avete presente quando sembra che i media dell'”informazione”si mettano d’accordo e pubblichino gli stessi argomenti riguardanti un tema principale? (che possa essere la Plastica o gli incendi in Amazzonia o gli incidenti ferroviari…) La massa allora condivide continuamente notizie riguardanti il tema principale scelto dai media…il fenomeno dura per circa 1 mesetto e poi, magicamente, i media pongono attenzione su un altro tema e la massa dimentica il precedente che tanto “fervore” e “attivismo da salotto” aveva destato.

Non pensate, dunque, che una informazione multicanale e che provenga da più fonti sia sinonimo di libertà di pensiero in quanto, considerato che la credibilità di una fonte è data dalla sua popolarità, la popolarità la compra chi ha più denaro. Al singolo individuo resta solo la “scelta” di abbracciare o no una informazione. Approfondirla o meno. 

 

Derren Brown, in questo video,  mostra a dei pubblicitari come funziona la messaggistica subliminale. 

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Photo Editing and Composition: Giorgio Lo Cicero