Lei vuole che tu viva con i Suoi perché dovrà accudirli nella vecchiaia. Che fare?

…che fare?

La prima cosa che mi viene in mente è…scappare a gambe levate!

Sono perfettamente consapevole del fatto che il nostro destino non dipenda da noi ma che tutto sia già predeterminato. ( L’illusione del libero arbitrio: siamo elementi che seguono flussi di esecuzione di un programma. )

Per questa ragione l’elaborazione del mio pensiero è del tutto ininfluente. Va considerato come una illustrazione dei fatti, una esternazione di pensieri e desideri che non avranno alcun potere esecutivo. Ha semplicemente lo scopo di “raccontare” una visione soggettiva che, comunque, non potrà alterare gli eventi che si succederanno.

Ho sempre vissuto una vita molto indipendente. Ricordo bene quando mia madre mi diceva che mi avrebbe concesso la “maggiore età” a 14 anni. Quella maggiore età che per lei significava il momento di prendersi le proprie responsabilità e potere avere la libertà di uscire e conoscere il mondo non più attraverso i suoi occhi ma attraverso le mie personali esperienze.

Avendo lei avuto una educazione molto differente da quella che mi ha impartito, so benissomo quanto, certe mie scelte, siano per lei state sofferte.

Ho dato un taglio a tantissime “tradizioni” di famiglia.

Fin da ragazzino ho giurato a me stesso che non avrei mai voluto avere un posto fisso perché non volevo fossilizzare la mia vita e circoscriverla ad una routine quotidiana che avrei perpetrato fino a quasi la mia morte.

Ho praticato sport estremi per provare emozioni continuamente nuove e forti e quando qualcuno mi invitava a fumare una sigaretta o provare una droga o a bere dell’alcol…dicevo loro che io avevo i miei modi, appaganti, per provare sensazioni forti.

Ho praticato tanti sport estremi, tanto sesso e ho viaggiato continuamente. Tutto questo mi ha reso dipendente dal mio stato di libertà,

Per certi versi ho dato un taglio netto a quelle che consideravo delle “tradizioni di famiglia” nelle quali non riuscivo a ritagliarmi…e questo lo devo a mia madre.

Posso dire di non avere segreti con lei. Ho semplicemente parlato e stabilito dei confini oltre i quali lei (e nessuno) potessero andare. Non avevo problemi a confidarle qualsiasi cosa perché sapevo che se anche non le avesse apprezzate, non avrebbe interferito nelle mie decisioni.

Tutto ciò è stato conquistato passo dopo passo ma con estrema determinazione.

Già a 20 anni, dopo il servizio militare, sono andato a vivere a Trieste e da allora sono stato sempre un girovago. Uno zingaro senza una fissa dimora con una sete insaziabile di libertà e nuove emozioni.

Pur essendo estroverso e non avendo mai avuto difficoltà a fare “amicizia”, ho sempre amato il mio proprio spazio. I momenti da solo sono sempre stati molto belli e intensi e la solitudine era più dettata dal bisogno di sesso terminato il quale…continuavo a star bene con me stesso.

Credo che la carica sessuale che ho sempre avuto sia anche stata il propulsore che mi ha spinto ad uno stile di vita dinamico ed esplorativo.

Per questa ragione ho sempre preferito donne mentalmente libere e ne ho sposato una (in Argentina) che era pronta a seguirmi ovunque.

Purtroppo, però, il destino non lo scriviamo noi! Quando pensi di avere raggiunto la cima della montagna…può succedere che devi scendere lentamente o…si rompe una corda e vai giù con violenza.

Così un cancro “improvviso”, non scoperto in tempo (6 mesi prima) dalle “meravigliose” tecnologie della scienza..ha reciso la mia corda e si è portato via mia moglie all’età di 39 anni.

Una caduta del genere lascia dei segni e delle cicatrici indelebili che sarai destinato a vedere per il resto della tua vita. Ma la vita è questa e il destino non lo scriviamo noi.

Per quasi 8 mesi sono stato chiuso in casa a cercare di elaborare il mio lutto. Uscire significava rivedere luoghi vissuti assieme e avrebbe aggiunto ulteriore dolore. Avevo bisogno di stare con me stesso e in uno spazio delimitato ed “emozionalmente asettico” nel quale gestire i miei “mantra mentali” per cercare di andare oltre.

Un anno dopo ho conosciuto la mia attuale compagna. Conosciuta in Argentina.

Una persona sportiva, viaggiatrice, intelligente…

Considerato il fatto che stavo bene con lei non mi sono fatto troppe domande e nessuna risposta non chiesta è mai venuta spontaneamente…almeno per i primi 2 anni.

Per me era una persona estremamente carina, dinamica ed indipendente…

Dopo 2 anni sono andato via dall’Argentina e mi sono, quasi, trasferito in Slovacchia con la speranza di potere costruire un futuro con lei.

Abbiamo tante passioni in comune come le uscite in montagna, lo sport e per tante cose la pensiamo allo stesso modo. Pensarla allo stesso modo su temi importanti è fondamentale per la stabilità di una coppia…Ma si è una coppia se l’idea stessa di coppia da una delle parti non è considerata predominante?

Ecco che qualcosa accade.

Sempre restando una persona carina e dinamica…qualcosa viene a cambiare.

Sai, Giorgio, io non voglio muovermi dal mio paese ” – (che se fosse stato un paese caldo, pieno di frutta e spiagge magari mi avrebbe reso le cose meno difficili) – “e poiché i miei genitori diventeranno più vecchi, dovrò trasferirmi da loro per accudirli“…

L’accettazione del fatto che non voglia muoversi dal paese sarebbe anche stata per me possibile ma vivere nella casa dei genitori in totale mancanza di privacy, per una persona che, come me, ha sempre vissuto la libertà nel modo più totale, sarebbe stato qualcosa di impensabile.

L’affetto e la voglia di stare assieme è tanto ma le condizioni sono estremamente difficili.

Proprio grazie all’affetto e alla voglia di stare assieme la storia è continuata per ulteriori 4 anni e mezzo fino al momento in cui lei ha deciso di andare a vivere a casa dei suoi riservandomi uno spazio nell’armadio.

Può succedere che vengano familiari in visita e quindi dobbiamo condividere con loro il mini appartamento comunicante con quello dei genitori e quindi, ad esempio, niente sesso perché potrebbero sentirci…(meno male che non sono più nei miei 20-30-40 anni quando il sesso non poteva essere represso).

Allenarti per le trazioni sulla sbarra in camera ok ma per favore dopo le 9:30 perché scricchiola e mio padre dorme. Per favore non lavare la bicicletta in quel punto perché l’erba del prato di mio padre si rovina…

Dopo 3 mesi vissuti assieme in questo modo e dopo una bella vacanza da soli per 2 settimane ad arrampicare ho deciso che non mi sentivo di vivere in quel modo.

Ho sempre pensato che quando due persone decidono di stare assieme la coppia debba venire prima di tutto in quanto sarà la coppia ad accompagnarsi fino alla fine dei propri giorni e saranno i due elementi della coppia che dovranno sostenersi vicendevolmente. Forse è una idea troppo romandica e “disneyana” ma è anche per questo che non ho mai cercato una compagna fissa.(Sapevo che era difficile visti i matrimoni fallimentari di tutta la mia famiglia)

Non so quanto mi resti da vivere ma certamente ogni anno che passa divento più “grande” e la vecchiaia arriva velocemente. Se oggi comprometto gli ultimi anni di vita che posso godermi poi avrò il rimpianto che mi consumerà e non c’è nulla di peggio che vivere di rimpianti.

Ora sono da solo nel suo appartamento e scrivo questo principalmente per me stesso. Per ricordarmi delle mie sensazioni odierne visto che il tempo tende a falsarle.

Lei è da suo padre e ogni tanto ci mandiamo qualche messaggio…il che mi sembra surreale.

Le voglio bene e sarebbe per me doloroso perderla ma è anche molto doloroso sapere che il NOI non è la cosa più importante per lei.

E’ un periodo di riflessione il cui seguito è scritto nella prossima pagina del libro del destino alla quale non potrò accedere fino al momento in cui volterà…

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